In Italia più badanti che dipendenti Asl


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l centro CERGAS (Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza Sanitaria e Sociale) dell’Università Bocconi di Milano ha presentato il ‘Rapporto Oasi 2012‘, resoconto annuale dell’attività di analisi e monitoraggio dei sistemi sanitari nazionale e regionali.

Quello che emerge è un quadro preoccupante, per cui tagliare ulteriormente risorse a un sistema come quello sanitario, già sufficientemente parsimonioso con una spesa inferiore alle medie europee, determinerebbe l’incapacità di soddisfare i bisogni di cura della popolazione.
La politica di razionalizzazione della spesa più che ridurre gli sprechi avrebbe finito per tartassare ancor più i contribuenti, tanto che la spesa privata ha oramai superato il tetto dei 30 miliardi. La salute, l’assistenza e anche le cure non riguardano solo i pazienti ai quali le cure sono destinate, ma anche le famiglie che delle cure e dell’assistenza si fanno carico tanto sotto il profilo umano che materiale.

È significativo il fatto che in Italia ci sono più badanti [774mila] che dipendenti Asl [646 mila]. Inoltre gli italiani sopportano sempre più di tasca propria le spese sanitarie: il 55% paga da sé le visite specialistiche, con la punta massima del 92% per andare dal dentista.

 

Non stupisce il fatto che la maggioranza dei cittadini nel Centro-Sud giudichi inadeguati i servizi offerti dal nostro SSN: 53,5% al Centro e 62,2% al Sud, contro una media Italia del 43,9%.

Salute e …peggio nun nisse.

Rispetta i tuoi anziani

Il 16 giugno, l’OMS ha pubblicato il suo Rapporto Europeo sulla Prevenzione del Maltrattamento degli Anziani. É un problema socio-sanitario in aumento in Europa, che i governi dovrebbero affrontare da subito, anche in considerazione che la maggior parte dei Paesi europei ha una popolazione che invecchia: si prevede che nel 2050 un terzo della popolazione avrà più di 60 anni.
Il maltrattamento degli anziani è definito come l’abuso fisico, sessuale, mentale, o finanziario (come il denaro rubato o la frode), la trascuratezza o l’abbandono delle persone di 60 anni o più.
Nello studio sono stati presi in considerazione 53 Paesi membri, e i dati mostrano che in Europa più di 4 milioni di persone anziane in un anno sono sottoposte ad abusi; le stime suggeriscono che annualmente circa 2.500 persone anziane possono perdere la vita per i maltrattamenti.
La maggior parte dei casi segnalati sono per mano di coniugi o figli, ma come per tutte le altre violenze domestiche l’argomento è tabù: spesso il maltrattamento non viene denunciato e anche chi ne è a conoscenza spesso preferisce ignorare il fatto e non denunciare gli abusi. Sono particolarmente a rischio persone con disabilità fisiche o intellettuali; anziani con demenza hanno un rischio quattro volte maggiore di abuso rispetto ai loro coetanei senza deterioramento cognitivo. Spesso gli anziani, e in particolare le donne, si trovano in una situazione di dipendenza, anche perché hanno un reddito basso. In molti casi, queste realtà sono abbinate a situazioni di disagio sociale del familiare generate dall’utilizzo di sostanze stupefacenti, episodi di criminalità e ristrettezze economiche.
I fattori di rischio per il comportamento abusivo comprendono dipendenza finanziaria o dipendenza emotiva, depressione, abuso di sostanze, o il cosiddetto burnout della badante; molti “maltrattatori” hanno vissuto loro stessi abusi durante l’infanzia.
Il maltrattamento degli anziani ha profonde conseguenze per il benessere mentale e fisico di decine di milioni di persone anziane e della loro prematura morte. É stato dimostrato che è un problema di salute pubblica ed è diventata una priorità sociale. Nonostante questo, pochi Paesi hanno dedicato risorse adeguate per studiare le sue dimensioni, le cause e le conseguenze e cosa si può fare per prevenirlo.

Gli anziani hanno diritto alla migliore qualità della vita, libera da abusi e da abbandono.
Questo rapporto invita i responsabili politici ad impegnarsi per raggiungere questo fine.

Il maltrattamento degli anziani è inaccettabile.

Salute e …peggio nun nisse.

Berlusconi ha detto: “Sono riuscito a non addormentarmi”

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Il presidente del Consiglio alla fine del suo intervento al Senato, complice forse la stanchezza e lo stress di questi giorni, si è addormentato.
Si era addormentato anche durante l’intervento di Cicchitto alla Camera il giorno precedente: sarà l’età?

La “badante” Sandro Bondi che gli è vicino lo scuote per svegliarlo…

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Salute e …peggio nun nisse.