Festini hard: occorre contestualizzare…

Ghedini: “Gravissimo pensare a un reato del premier. … una vicenda assolutamente priva di ogni connotazione negativa…”

 

 

Perla Genovesi, che da assistente parlamentare del Pdl era finita nel giro della droga e della prostituzione e partecipava a feste a luci rosse, arrestata il 18 luglio nell’ambito dell’operazione Bogotà su un traffico internazionale di cocaina, ha tirato in ballo Nadia Macrì, 27 anni, escort di Reggio Emilia, che le avrebbe raccontato: “Sono entrata nel giro del presidente”. E con il presidente, ha raccontato di essersi incontrata più volte e di essere stata ricompensata con 5mila euro per ogni incontro: il tutto si sarebbe svolto nelle residenze di Arcore e Villa Certosa.
La donna ha anche detto
di essere riuscita a incontrare il premier in un’occasione tramite Lele Mora ed Emilio Fede.

Ha dichiarato che avrebbe avuto rapporti sessuali anche con il ministro Renato Brunetta e con il sindaco di Parma, Pietro Vignali.

Per Lele Mora ed Emilio Fede si potrebbe configurare come ipotesi di reato il favoreggiamento della prostituzione!

Annullata oggi la conferenza stampa di Nadia Macrì nella quale aveva annunciato che avrebbe “detto tutto”: in una nota i difensori hanno spiegato che le è stato imposto dall’autorità giudiziaria il divieto di divulgare i fatti e circostanze oggetto delle indagini sui presunti festini.

Dal tribunale arriva la smentita: “Per noi esistono solo gli interrogatori e in caso la secretazione dei verbali’.

Naturalmente gli uomini politici tirati in ballo dalle dichiarazioni di Nadia Macrì smentiscono seccamente le affermazioni della escort.

Brunetta ha definito le dichiarazioni della Macrì “fuori dalla grazia di Dio. La verità è solo una: questa persona mi è stata presentata quattro anni fa, nel corso di un convegno. In lacrime mi espose le sue serie difficoltà personali e familiari. La conoscenza si è esaurita in quell’unica occasione, priva di qualsiasi altro risvolto, tanto meno volgare o squallido. Per i suoi problemi gli indicai l’avvocato Taormina. Non l’ho più rivista né sentita e non so a quali risultati sia o meno approdata l’assistenza del legale. Non c’è e non ci sarà più nulla da aggiungere sull’argomento”.

L’avvocato Carlo Taormina ha raccontato che fu Renato Brunetta a caldeggiare “moltissimo la causa di questa ragazza, che mi portò in studio non una volta sola, ma più volte. Si trattava di una vicenda molto delicata perché le era stato tolto il figlio in seguito a maltrattamenti che lei avrebbe esercitato su questo bambino di un anno”; l’avvocato ha anche detto che Brunetta seguiva le vicende personali della Macrì “come se fosse una sua problematica personale, altro che conoscenza di un giorno. … Brunetta si era impegnato a pagare lui le spese legali della Macrì, ma io non vidi un soldo”.

Salute e …peggio nun nisse.